mercoledì 30 novembre 2022

IL DONO DEI MAGI


 Ed ecco, la stella, che avevano visto spuntare, li precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino. 10Al vedere la stella, provarono una gioia grandissima. 11Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, si prostrarono e lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra. “  (Mt. 2,9-11)

RIFLESSIONE

Seguendo i passi dei Magi è possibile scoprirei l’evoluzione della fede nella vita dell’uomo.

I Magi sono cercatori, saggi, in cammino col bagaglio della loro esperienza e delle loro conoscenze e alla fine del loro lungo viaggio torneranno a casa più ricchi!

Il loro percorso rappresenta un itinerario esemplare per chi si domandi come incontrare il Signore e cosa fare dopo averlo incontrato.

Tutto inizia con lo scrutare il cielo, volgere lo sguardo in alto, per osservare e leggerne i segni. È il primo passo della fede: non basta vedere/guardare la realtà, ma occorre interpretarla chiedendosi che senso abbia e soprattutto che senso possa dare alla nostra vita. I Magi si interrogano, vogliono penetrare con la mente più profondamente nella conoscenza della realtà e non si accontentano delle risposte altrui. Proseguono il cammino.

Arrivati a Gerusalemme, si preoccupano di trovare il luogo della nascita del Re dei giudei. I Magi non sono soddisfatti di aver visto Erode, quest'uomo non risponde a ciò che inseguono, perché loro hanno visto la Sua stella, hanno provato una grande gioia: hanno scelto di seguire la luce!

Non sono soddisfatti però di seguire la luce, andare a Gerusalemme e incontrare Erode, i Magi arrivano al luogo indicato dalla stella e finalmente vedono il Bambino con sua Madre. Vedere è il trampolino di partenza dell’esperienza umana. Vedere significa conoscere i contorni della realtà, prenderne atto e decidere la direzione da dare alle proprie azioni.

I Magi, dopo aver visto il Bambino, lo riconoscono e si prostrano alla sua presenza come chi si rende conto della grandezza della Regalità e della condizione della propria umanità. Da questo riconoscimento nasce l’adorazione. Ad-orare vuol dire portare alla bocca, cioè baciare e chi non ha provato cosa significa “adorare” un bambino e coprirlo di baci?

“Entrati nella casa videro il bambino con Maria sua madre, e prostratisi lo adorarono.”

C'è chi cerca per adorare come i Magi, e chi, come Erode e gli scribi, compie indagini accurate, usando la Scrittura, ma si ferma lì. Anzi, sfocia nella più crudele decisione: uccidere, fare una strage di innocenti. 

Il cammino di fede impegna non solo la mente per capire, ma anche il cuore per amare e la vita per agire.

Allora, non si tratterà soltanto di trovare un posto in cui è nato il Messia, quanto di coltivare un atteggiamento, di scegliere un comportamento, di prendere una direzione: “... Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra".

I Magi offrono in dono oro (i beni concreti), incenso (i beni spirituali) e mirra (un sollievo alle ferite), ovvero ciò che hanno e che sono. Dio si è offerto a loro nel Bambino e loro offrono se stessi a Lui.

E si conclude sottolineando che fecero ritorno.

In greco il verbo significa fecero gli anacoreti (si ritirarono). Anche il cristiano è un anacoretavive in questo mondo, ma ha scoperto qualcos'altro che è il senso di questo mondo. Da qui nasce il suo essere pellegrino sulla terra. I Magi non si ritirano nel deserto, ma tornano nel loro paese. Cioè saranno a casa loro, vivranno la loro esistenza quotidiana; ma, avendo scoperto e baciato il Signore e avendogli aperto il loro cuore, saranno sorretti dal senso profondo di essere dei salvati.

Se anche noi ogni volta che ci accostiamo alla Parola gustiamo una grandissima gioia, ci prostriamo per adorare e apriamo il cuore, allora possiamo dire che il Signore si è manifestato (epifania) a noi e di aver davvero incontrato la nostra Salvezza!


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