venerdì 11 ottobre 2019

10° RADUNO ANGELI DI BETLEMME


12 OTTOBRE 2019
INCONTRO A FIRENZE
ANGELI DI BETLEMME.
NOI CI SIAMO.

PROMOTORI DI VITA, VOLONTARI DI PACE.
VANGELO: LC 21,1-4
In quel tempo, mentre era nel tempio, Gesù, alzati gli occhi,
vide alcuni ricchi che gettavano le loro offerte nel tesoro.
Vide anche una povera vedova che vi gettava due spiccioli
e disse:
“In verità vi dico: questa vedova, povera, ha messo più di tutti.
Tutti costoro, infatti, hanno deposto come offerta del loro superfluo,
questa invece nella sua miseria ha dato tutto quanto aveva per vivere”.


Gesù non guarda la quantità ma privilegia la qualità del gesto. Non è il valore economico che rende prezioso il dono ma il valore morale, il cuore.
Non l’ostentazione del dare ma la preziosità della vita legata a ciò che si dona.
Il ricco dona il “superfluo” (dalla etimologia della parola: quel che “trabocca, che è in più, che non è necessario né indispensabile”) la donna dona il “necessario”, tutto ciò che serve per la vita.
Una Povera vedova, due categorie unite nella persona di questa donatrice anonima a noi, ma non a Gesù. Un esempio per chi persegue la solidarietà: Donerete ben poco se donerete i vostri beni. È quando fate dono di voi stessi che donate veramente. (Gibran).
La vedova non ha dato ciò che “gli avanzava”, che “non gli era necessario” come spesso può capitare a noi oggi, ma ciò che gli era indispensabile per vivere. La vera solidarietà la facciamo non quando apriamo il borsellino e ci priviamo di qualche spicciolo, ma quando mettiamo noi stessi al servizio dell’altro. Gesù vuole uomini e donne che mettamo l’anima, lo spirito, il corpo in ciò che donano, perché alla fine della vita porteremo con noi solo quello che avremo donato e l’amore con cui l’abbiamo fatto.
Essere volontari oggi è la sfida ad andare controcorrente non fermandoci alla utile, comoda, fredda e anonima richiesta di fondi, che è necessaria ma che separata dalla vita di chi dona non tocca il cuore di nessuno. Andare controcorrente significa continuare a ricercare il genuino spirito del donatore che prima di donare le cose dona se stesso con la ricerca di progetti di bene, la fatica di attuarli, l’impegno e l’anima nel realizzarli per poi arrivare al dono frutto di un traguardo.
Questo vale anche per noi, Volontari legati alla Terra Santa ed in particolare a Betlemme dove c’è il Caritas Baby Hospital, simbolo di tutti i bambini del mondo bisognosi di accoglienza e di cura.
Che la nostra solidarietà sia ricerca e promozione di Vita e di Pace.


Preghiera
Signore Gesù Cristo
Che sei venuto sulla terra per portarci la vera vita e la pace.
Donaci un cuore che sappia Amare con gioia!
In particolare verso i bambini di Betlemme.
Ci sia sempre chi li accolga nel loro bisogno e nell’ora della malattia.
Facci Promotori di vita,
volontari di speranza e di pace.
E sarà sempre Natale nel cuore di questo mondo.

PRESENTAZIONE DEL PRESIDENTE

Buongiorno, mi chiamo Emilio  
Grazie per la vostra presenza così numerosa oggi.
Ho l’incarico di presiedere questa associazione pro tempore fino alla prossima assemblea dei soci in conseguenza alle dimissioni rassegnate  dal presidente Luigi Vasanelli per motivi di salute ed in questa veste presiedo questa riunione ma non sono altro che un volontario proprio come tutti voi che siete qui oggi.

Prendo qualche minuto per raccontare in breve la lunga storia che ci porta a incontrarci qui oggi a Firenze.

E’ una storia iniziata molti anni fa. Qualcuno di noi forse addirittura non era ancora nato, molti di noi erano giovani di belle speranze… chi avrebbe mai pensato che poi le strade delle nostre vite si sarebbe incrociate!

La storia del movimento di solidarietà e di impegno che qui in Italia si muove attorno al Caritas Baby Hospital è nata dal desiderio e dall’amore di un carissimo amico, il prof. Boscaini di Verona. Roberto, questo il suo nome, conobbe per caso il Caritas Baby Hospital, quando con alcuni Cavalieri del Santo Sepolcro, dei quali faceva parte, durante un pellegrinaggio fece visita a questo ospedale. Questo fatto avvenne negli anni settanta. Da lì, Roberto iniziò a portare aiuto ai piccoli ammalati in quel di Betlemme.

Il prof. Boscaini nella sua vita ha fatto la bellezza di 72 viaggi a Betlemme in Terra Santa… durante uno di questi viaggi ha fatto conoscenza con Luigi Vassanelli, altro grande viaggiatore: Luigi nel suo “piccolo” ha fatto ben 48 viaggi in Terra Santa! Oggi la salute gli impedisce di tornare in quei luoghi, ma il suo desiderio ardente sarebbe quello di arrivare a 50!

L’incontro tra Roberto e Luigi è avvenuto in un giorno molto particolare… ma anche qui forse non è tutto frutto del caso! La data è stata il 1’ maggio 1984, cioè il Giorno in cui è stato inaugurata la Chiesa dell’Ospedale, che oggi accoglie centinaia di pellegrini ogni anno.

Da lì è nata non solo una bellissima amicizia, ma anche una storia di intensa e vivace collaborazione per supportare il Caritas Baby Hospital. Luigi e Roberto hanno mosso mari e monti per anni e anni per portare aiuto ai piccoli ammalati nella forma di scorte di medicinali, vestiti e scarpe spediti via mare coi container, portando denaro dentro ai vestiti durante i viaggi aerei…

Un po’ alla volta queste due persone sono state capaci di contagiare con questa “malattia sana e bella” anche chi era attorno a loro. Parenti, colleghi, amici, parrocchiani gli davano una mano per far crescere l’aiuto verso l’ospedale.

Parecchi anni dopo, nel novembre 2006 alcuni amici veronesi, anche per via del maggior tempo libero reso disponibile dalla pensione hanno pensato che fosse ora di dare una forma più stabile e ufficiale a tanti anni di impegno e lavoro condiviso: abbiamo chiesto allora a Don Maurizio Guarise, allora direttore della Caritas Diocesana di Verona di darci una mano a costituire un’associazione. Don Maurizio ne fece parola con Padre Flavio Roberto Carraro, stimatissimo Vescovo della Diocesi di Verona, che accolse con enorme piacere questa iniziativa. Aiuto Bambini Betlemme è nata in questo modo semplice e spontaneo!
Mons .Carraro ha voluto che la sede legale dell’associazione fosse presso la Caritas Veronese mentre la sede operativa si trova a Bussolengo (VR)
Barbara e Giampiero sono in sede tutte le mattine per  gestire le donazioni ringraziare i donatori, rispondere alle numerose mail e alle varie richieste che vengono da più parti quotidianamente. Riccardo, che guiderà oggi anche questo ritrovo, ha il compito di coordinare tutta l’attività dell’ufficio promuove e gestisce tutte le iniziative per far conoscere il più possibile il CBH e di conseguenza raccogliere aiuti.

Un altro passo molto importante che ci piace ricordare e su cui soffermarci tutti è la prima riunione degli “Angeli”, cioè di quelle persone che da tempo davano una mano per continuare l’opera di sostegno al Caritas Baby Hospital. La data del primo ritrovo è stata il 2 ottobre 2009. Mons. Giuliano Ceschi, era direttore della Caritas Diocesana di Verona, al tempo ebbe l’intuizione di collegare la Festa dei Santi Angeli Custodi all’occasione di quel ritrovo tra persone a volte estranee, ma tenute assieme da una volontà comune per il bene: da lì la decisione di assegnare a questo gruppo di volontari il nome di “Angeli di Betlemme”, custodi della vita dei bambini ammalati in Terra Santa.
Da quell’anno questo gruppo si è riunito ogni anno in varie città, negli ultimi anni ad Assisi. Quest’anno sarebbe il 10° incontro e per questo  abbiamo pensato di allargare questo incontro a quanti hanno nel cuore il piacere e la piena volontà di incontrare le tante altre persone e realtà che in giro per l’Italia hanno fatto una scelta di solidarietà e fraternità precisa, decidendo di rivolgere aiuto e amore ai piccoli angeli ammalati che trovano riparo, cure e affetto al Caritas Baby Hospital di Betlemme.

Ecco  perché oggi ci troviamo qui.

Vi ringrazio ancora una volta di essere qui: siamo una comunità con tante facce, l’associazione Aiuto Bambini Betlemme è solo una di queste facce. L’impegno che ci prendiamo davanti a voi e con tutti gli amici dei bambini ammalati in Palestina e in Terra Santa è quello di farci strumento per poterci incontrare, per condividere, per immaginare assieme, per fare il meglio che possiamo per quelle piccole vite.

Grazie ancora della vostra presenza, della vostra partecipazione, della vostra fiducia!

Possiamo dirlo tutti assieme, come un coro il nostro slogan  “Noi Ci Siamo!”.






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